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Prefazione al Libro
“L’Essenza del Hong Quan”

 

[Hong Quan Zhi Yao 洪拳之鑰]
 

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Autore: Chen Ching Ho

Traduzione: Alessandro Lazzarelli

Generalmente si possono distinguere due tipi principali sotto alla dicitura Hong: quello del nord, conosciuto come Hong quan e quello del sud, conosciuto come Hongjia quan. Lo stile del nord si divide a sua volta in diverse scuole, se si esaminano le forme ad esempio troviamo Tou Lu Hong Quan 頭路洪拳, San Lu Hong Quan 三路洪拳, Si Lu Hong Quan 四路洪拳, Qi Lu Hong Quan 七路洪拳. Esiste anche un tipo di Grande Hong Quan [dahongquan 大紅拳] e Piccolo Hong Quan [xiaohongquan 小紅拳]. Questo tipo di classificazione si riferisce ad un’area molto vasta, la quale comprende varie province della Cina come Gansu, Henan, Shanxi, Sichuan, Hubei, Anhui e Yunnan. Tra le caratteristiche associate a Grande e Piccolo Hong Quan troviamo eleganza della postura, agilità dei movimenti corporei, ritmo energico, metodi ingegnosi. Nella pratica si presta particolare attenzione alla dinamica slancio (momentum)-leggerezza-vigore-flessibilità; flusso di qi (energia vitale) secondo moti circolari; intenzione come base del movimento corporeo, ovvero uso dell’intenzione, piuttosto che di mera forza meccanica, nella produzione di potenza. Altri metodi di movimento, di attacco e di calci hanno dei criteri particolari. Questi criteri si riassumono nei 4 precetti [chengpuweimu 撐撲為母 gouguaweineng 勾掛為能 huashenweibu 化身為步 diaodaweifa 刁打為法].

 

Lo stile del sud, traducibile come pugilato della famiglia Hong, geograficamente si attribuisce al Lingnan (una zona della Cina comprendente le province del Guangdong e Guangxi) e si riferisce ad una delle 5 scuole principali di arti marziali di questa zona. Riguardo la sua origine, esistono alcune ipotesi anche discordanti tra di loro. Una vuole che abbia avuto origine nel tempio Shaolin, nel periodo tra la fine della dinastia Ming e l’inizio della dinastia Qing (intorno alla metà del XVII secolo). Secondo questa ipotesi, il Hongjia quan sarebbe stato trasmesso dallo Henan al Fujian e in seguito al Guangdong. Inoltre questa versione è legata alla leggenda dei 5 antenati Shaolin impegnati nella rivolta contro i Qing (i movimenti rivoluzionari tra la fine del XIX e inizio del XX secolo). Un’altra ipotesi ruota intorno alla figura di Hong Xi Guan 洪熙官, il quale sembra che dopo la distruzione incendiaria del tempio Shaolin abbia fondato un nuovo sistema di arti marziali. Le due tesi quindi sono entrambe strettamente collegate al tempio Shaolin. Una terza ipotesi si concentra invece sulle organizzazioni che volevano usurpare la dinastia Qing per tornare alla Ming, in questo caso il Hongjia Quan non ha un solo fondatore, nè rappresenta un’unica disciplina. 

La leggenda che si è trasmessa fino ad oggi, e che viene di solito riconosciuta da molti artisti marziali, attribuisce a Hong Xi Guan il merito di avere fuso vari stili in un’unica disciplina sotto il nome di Hongjia quan. Naturalmente non contestiamo tale leggenda riguardo la sua origine. Tuttavia il Hongjia quan, così come lo conosciamo oggi, ha una storia centenaria che vede molte persone coinvolte. Inoltre viste le circostanze dei diversi periodi storici e i bisogni dei singoli praticanti, è inevitabile che ci siano state alcune evoluzioni che hanno ulteriormente ridefinito questo sistema di conoscenza. Esattamente come l’evoluzione di una lingua che non è il risultato di una persona in un singolo periodo storico. Inoltre le qualità artistiche di questa disciplina marziale sono veramente tante, come possiamo vedere ad esempio dalle forme Gong Zi Fu Hu Quan 工字伏虎拳, Hu He Shuang Xing 虎鶴雙形拳, Tie Xian Quan 鐵線拳, Wu Xing Quan 五形拳, Shi Xing Quan 十形拳, ecc…tutte estremamente famose; o per le armi come il bastone lungo, la sciabola, la spada, la lancia, e altre armi esotiche quali i pugnali tridente, il ventaglio, il bastone corto, l’ombrello, e l’alabarda. Tra i punti cardine dello stile troviamo le tecniche di ponte, rispettivamente 12 per le braccia [shier qiaoshou 十二橋手] e 12 per le gambe [shier qiaoma 十二橋馬]. Queste costituiscono le fondamenta della postura corporea e vanno ad accompagnare: busto dritto [buzheng 步正]; qi stabile [qiwen 氣穩]; scaricamento a terra del peso [qiaochen 橋沉]; ritrazione della vita [yaotun 腰吞]; inarcamento del busto [shenhan 身含]; controllo della mente [神斂]; tutti requisiti che hanno fondato i principi basilari del Hong Quan. Inoltre, come possiamo vedere dalle forme ispirate agli animali, il Hong Quan è una disciplina eterogenea, in cui troviamo teorie diverse a seconda dello stile di riferimento. Ad esempio, la tigre e il leopardo sono orientate alla forza [gang 剛], enfatizzano la potenza esplosiva, il corpo stabile e radicato a terra, il respiro intenso, esse inoltre sviluppano la struttura muscoloscheletrica e la forza dinamica [jinli 勁力]; il serpente è orientato alla morbidezza, il qi viene scaricato in basso ed è armonioso, i movimenti e la forza dinamica interna vengono armoniosamente e meticolosamente coordinati con il processo di inspirazione-espirazione senza interruzioni; la gru è orientata alla precisione e allena il dinamismo [jing 精], i movimenti sono precisi, flessibili e agili, il qi è concentrato nella parte alta del busto in modo da alleggerire il peso a terra, la forza dinamica è pulita e la mente è chiara, le tecniche di braccia vengono coordinate con le angolature delle mani seguendo la forma a triangolo; il drago è orientato alla vitalità e allena la mente [shen 神], combina durezza e morbidezza, la forza dinamica risiede nella mente, il corpo è vitale e flessibile nelle sue
variazioni, la postura è stabile ma allo stesso tempo flessibile, la postura cambia continuamente e con essa anche la forma, inoltre il drago incorpora le caratteristiche degli altri animali. Perciò lo Hongjia Quan combina le polarità della durezza, morbidezza, precisione e flessibilità in un unico sistema di studio marziale. Le forme prevedono molte trasformazioni, esse infatti mirano al principio di trasformare ciò che è costante, mostrando all’allievo la via delle arti marziali nella mutazione della forma o apparenza esteriore.

 

Ad oggi le arti marziali della famiglia Hong diffusesi a Taiwan hanno diverse origini, tuttavia la maggior parte sono collegate al lignaggio di Huang Fei Hong 黃飛鴻. Huang Fei Hong è conosciuto come un leggendario artista marziale vissuto tra la fine del periodo Qing e l’inizio del periodo Min, allievo del padre Huang Qi Ying 黃麒英. Huang Qi Ying è il successore del grande maestro Lu A Cai 陸阿采, il quale è seguito al leggendario Hong Xi Guan. Nella mia giovane età ho appreso alcune forme a mani nude, con armi e principi basilari di lavoro interno da un certo maestro Hou 侯, un artista marziale proveniente dal Guangdong. Questi primi insegnamenti hanno avuto un profondo impatto nel mio conseguente pensiero e livello di conoscenza marziale. Essendo giovane però non ero consapevole dell’origine di questo patrimonio, anche se le forme insegnatemi come Hu He Shuang Xing 虎鶴雙形, Liu Dian Ban Gun 六點半棍, sono collegate a questa disciplina. In seguito poi ho approfondito lo studio dello stile Hongjia quan con il Maestro Zhang Ke Zhi 張克治 secondo gli insegnamenti trasmessogli dal Maestro Lin Jia Kun 林家坤, trasferitosi anche lui a Taiwan nel peridio Maoista. Stando a quanto dice il Maestro Zhang, il Maestro Lin è diretto discendente di Huang Fei Hong. A causa delle divergenze nella trasmissione dello stile, ho deciso di scrivere questo manoscritto cercando di preservare al meglio un tesoro culturale ed evitando così la preoccupazione di perdere le sue radici, in modo che funga da materiale di riferimento e di revisione per i futuri allievi. Il libro “L’Essenza del Hong Quan” [hongquanzhilun 洪拳之鑰] è in gran parte una bozza che ho completato nel 1992. Per una serie di motivi viene pubblicato soltanto adesso. I contenuti presentati nel libro sono il frutto delle mie riflessioni maturate con i due maestri menzionati sopra. Le forme in accordo con quanto insegnato dal Maestro Zhang, comprendono Meng Hu Chu Lin 猛虎出林, Pan Long Gun 蟠龍棍法, Hong Men Gun 洪門棍法, Hong Men Jian 洪門劍術. Inoltre il libro presenta le posture basilari, gli aspetti teorici essenziali, i metodi di lavoro e le tattiche nascoste, sperando che possa fare un passo in avanti nell’aprire le porte di questa misteriosa disciplina marziale.

 

 

Chen Ching Ho
Marzo 2001

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